Prenderei in prestito un due parole in ambito artistico che mi servono per poter introdurre al meglio il concetto di “Fine Art” che descriverò in modo molto sintetico all’interno di questo articolo e che poi rimanderò alla pagina dedicata sul blog in quanto fondamentale capire il vero valore che questa forma d’arte riveste per me in particolare, ma per tutti coloro che amano l’arte e in questo caso la fotografia.
Con l’espressione belle arti si indica ogni forma d’arte sviluppata principalmente con scopi estetici e concettualmente distinti dalla utilità. Tale forma d’arte è solitamente espressa nella produzione di manufatti artistici utilizzando forme di arte visiva, arti figurative e forme di arte scenica o arte teatrale: pittura e scultura, musica e danza, teatro, architettura, fotografia, letteratura, cinema, nel loro chiamati anche sette arti. Le scuole, gli istituti e le altre organizzazioni sono solite utilizzare il termine per indicare la prospettiva tradizionale relativa alle forme d’arte, di norma implicando un’associazione con i termini di arte
classica ed arte accademica.
In particolare, nella fotografia, con il termine Belle Arti si intende un lavoro per produrre un manufatto che sia la sintesi e la sinergia di tecnica e qualità. Entrambi gli elementi di tecnica e qualità devono essere conformi a standard professionali ed artistici, gli elementi si compensano con la creatività individuale. Si contrappongono all’arte commerciale in quanto rivendicano l’unicità dell’arte.
Prendendo Spunto da quello che è il mio credo in ambito fotografico, che ho anche riportato nella Side Bar del mio Blog, ossia che la fotografia è una forma d’arte espressiva e che ogni scatto ha un valore per ciascuno di noi non quantificabile, ma che può essere messo alla valutazione di tutti e poter essere esposto, venduto e quant’altro, indipendentemente da tutto, da chi si è da quanto famosi siamo o meno e altro…..
Esprimersi attraverso un’immagine, generata da uno scatto dietro l’obiettivo di una macchina fotografica, di uno smartphone, di un iPad e altri strumenti tecnologici, genera come a tutti noto un file digitale, per contestualizzare a quest’epoca, o ad una fotografia vera e propria al tempo della pellicola quando il digitale ancora era una lontana frontiera tecnologica da raggiungere.
Ebbene in questa breve premessa si può più o meno facilmente intuire che sino a quando noi lasciamo la nostra immagine all’interno di un computer o di una scheda di memoria, pur bella che possa essere, rimarrà sempre un file digitale privo di “Vita Espressiva” deve trovare la sua materializzazione artistica attraverso la stampa, che dia il massimo valore, autenticità allo scatto, quindi alla nostra immagine.
In questa chiave di lettura prende vita il “vettore artistico” mi piace definirlo in questo modo che che concretizza quanto narrato, ossia
la “Stampa Fine Art”.
Per un ulteriore approfondimento dell’argomento si rimanda alla consultazione della pagina dedicata a questa fantastica forma artistica.
http://www.giordanofassina.com/?page_id=6464&preview=true
Fine Art un argomento decisamente importante e meritevole di ulteriori approfondimenti e esplicitazione in materia